Obesita' e Coronavirus c’e' una correlazione?

Come tutti sappiamo l’obesità è un fattore di rischio per numerose malattie cardiovascolari, tumori o altre patologie.

Per ottenere una valutazione generale del peso corporeo di una persona viene considerato un valore che viene definito BMI (indice di massa corporea).

Si parla di obesità quando il BMI è pari o superiore a 30.

Individui con un BMI elevato è risaputo che sono maggiormente a rischio per alcune patologie, ma per il Coronavirus quanto incide il valore di BMI?

Recenti studi hanno dimostrato che individui con BMI >40 si trovano nella categoria di popolazione a maggior rischio di coronavirus.

Ma perché avviene questo?

Gli scienziati hanno ipotizzato una possibile spiegazione, anche se sono necessari ulteriori studi.

Le cellule del tessuto adiposo (grasso) sono chiamate adipociti e a livello di queste cellule è presente l’enzima ACE2 e ricordiamo che ACE2 è il recettore che permette l’entrata del virus nelle cellule del nostro corpo.

Quindi gli individui che hanno un tessuto adiposo più esteso, avranno più cellule che esprimo ACE2 e quindi saranno più suscettibili al virus.

Anche i farmaci antipertensivi, con cui vengono spesso trattati i pazienti con queste problematiche, aumentano ulteriormente l’espressione di ACE2.

L'obesità è un problema strettamente correlato allo stile di vita, è dunque importante adottare delle misure per prevenire l'aumento di peso e i problemi di salute che ne conseguono.

Un regolare esercizio fisico, una sana alimentazione, una vita attiva sono fondamentali per un peso corporeo corretto.

Scegliere uno stile di vita sano e un’alimentazione sana sono le componenti fondamentali per un buono stato di salute.

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