“Fare il bucato” è ormai un'espressione utilizzata da tutti per riferirsi ai panni appena lavati.
Il termine però non sembra richiamare qualcosa di profumato e fresco, ma anzi sembra far pensare a qualcosa di rotto e di malconcio.
Ma allora perché lo usiamo?
Dovete sapere che ci sono delle ipotesi sull’origine di questa espressione.
La prima sostiene che il termine bucato si va a riferire al contenitore che si utilizzava per lavare i vestiti. Prima dell’invenzione della lavatrice i panni venivano lavati in grossi mastelli, dove si facevano bollire o si lasciavano a bagno in acqua calda e sapone. Il mastello pieno di acqua e panni era pesante e difficile da maneggiare, ma per poterlo svuotare agevolmente aveva un buco sul fondo, chiuso con un tappo che veniva rimosso quando bisogna svuotare il contenitore.
La seconda ipotesi sostiene che il termine “bucato” derivi dal francone “bukòn”, una parola francone (il ceppo di lingue germaniche parlate nel Medioevo nel Regno dei Franchi) che significava “immergere”.
Quel che è certo è che il bucato dai vecchi mastelli alle odierne lavatrici è una delle nostre azioni quotidiane che dobbiamo svolgere al meglio utilizzando i prodotti giusti.
Eco D – Bucato può essere utilizzato su qualsiasi tipo di tessuto e colore, non contiene fosfati nè fosfonati e le profumazioni sono semza allergeni per garantire maggior delicatezza sulla pelle anche dei piu' piccoli.
Ideale per avere un bucato profumato e morbido.
Lo potete trovare in due differenti profumazioni:
Bucato profumazione lavanda e bergamotto e Bucato profumazione fruttata.