Il colesterolo e i suoi valori...come vanno interpretati? (SECONDA PARTE)

Nella valutazione del colesterolo si dice che il rapporto tra: colesterolo totale/colesterolo buono deve dare un valore massimo di 5 per l’uomo e massimo di 4,5 per la donna. Quando il rapporto supera questi valori sembra che ci sia il rischio cardiovascolare.

Andando ad approfondire si è scoperto che NON importa quanto il valore del colesterolo totale sia alto, quello che bisogna valutare sono le LDL ossidate. Infatti quando le LDL sono ossidate diventano piccole e appiccicose, si vanno a depositare nel primo strato delle arterie e cominciano a formare la placca che si estende fino a portare all’ostruzione dei vasi.
Gli elementi che vanno ad ossidare le LDL sono GLI ZUCCHERI E I RADICALI LIBERI.
Per mantenere in equilibrio i valori di colesterolo, bisogna andare a valutare i valori dei trigliceridi che sono il segnale per il rischio cardiovascolare e sono dovuti principalmente all’assunzione di zuccheri.

Quindi per ridurre i rischi cardiovascolari, di sindrome metabolica, di infiammazione e di tumori, bisogna diminuire l’assunzione di carboidrati e quindi di zuccheri!

Aumentando il consumo di grassi buoni, non idrogenati (come quelli contenuti nella carne e nel burro) possiamo andare a diminuire la produzione endogena di colesterolo: vige la legge del “grasso scioglie grasso”, mentre gli zuccheri formano grasso.

Per valutare il rischio cardiovascolare dai nostri esami del sangue dobbiamo fare il rapporto tra: Valore di trigliceridi/ Valore di HDL deve essere MINORE O UGUALE A 2.

Se il valore è compreso in questo range allora NON c’è il rischio cardiovascolare.

Mangiando più grassi a livello intestinale produciamo più HDL, di conseguenza il valore del rapporto sarà più basso e quindi avremo un rapporto più favorevole.

Quindi quello che bisogna fare è:
- AUMENTARE il consumo di grassi
- DIMINUIRE il consumo di zuccheri e di carboidrati
aiutandoci con i prodotti MenoCarb
- AUMENTARE il livello di antiossidanti con l’alimentazione e con l’integrazione (Vitamina D o Vitamina C).